Le politiche
Il Piano di alienazione e valorizzazione è lo strumento attraverso il quale viene orientata la gestione dei beni immobili di proprietà regionale non strumentali a fini istituzionali verso processi di valorizzazione che ricorrono a diversi istituti di partenariato pubblico e pubblico-privato, fino all’alienazione, volti a garantirne la disponibilità ad un utilizzo collettivo non solo per acquisire risorse finanziarie a sostegno di politiche strategiche regionali, ma per promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale dei territori.
A monte quindi di qualsiasi azione di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico è posta l’idea di città e di territorio che la Regione, attraverso le diverse politiche in linea con i principi fondamentali della propria disciplina sulla tutela e l’uso del territorio, intende promuovere, legata alla riqualificazione dei tessuti urbani e del territorio e conseguentemente alla riduzione del consumo di suolo.
L'approccio prevede una metodologia per la revisione e l’approfondimento della conoscenza, dell’analisi e della valutazione del patrimonio regionale non strumentale che, con il confronto con gli enti locali, permetta di individuare azioni concrete, avendo a riferimento a titolo esemplificativo:
- gli istituti del partenariato pubblico privato che promuovono il coinvolgimento e la responsabilizzazione nell’attuazione del governo del territorio. È possibile valutare a seconda dei casi anche il ricorso agli strumenti dei concorsi di idee e di progettazione per promuovere un confronto di qualità intorno ai temi della rigenerazione urbana che intende rispondere alle necessità di miglioramento della qualità degli spazi e quindi anche della vita delle persone;
- gli usi temporanei (in attuazione dell’art. 16 della LR n. 24/2017 che li promuove “allo scopo di attivare processi di recupero e valorizzazione di immobili e spazi urbani dismessi o in via di dismissione e favorire, nel contempo, lo sviluppo di iniziative economiche, sociali e culturali”) come innesco della rigenerazione urbana attraverso il dialogo tra differenti attori e interessi in causa;
- i processi partecipativi, anche attraverso le figure degli attivatori territoriali, per orientare l’attività di un territorio a soddisfare bisogni e necessità di chi lo vive (approccio bottom-up), per raggiungere il benessere sociale e familiare oltre che quello economico e finanziario;
- l’applicazione del rinnovato art. 8 della L.R. 10/2000 che prevede il concorso finanziario della Regione, insieme agli enti gestori, negli investimenti propedeutici all’utilizzo del bene. In questo modo la Regione intende affiancare e supportare finanziariamente l’ente locale che, attraverso la gestione di immobili di proprietà regionale, promuove iniziative di interesse pubblico come centri culturali e sportivi, spazi per lo studio, spazi per il co-working, mercati rionali, ecc.